Con un formale atto di donazione, l’amministrazione comunale di Pievebovigliana, su iniziativa del sindaco Sandro Luciani, ha acquisito definitivamente la ricca raccolta di testimonianze del mondo contadino del XIX secolo che i sigg.ri Daniele e Francesco Centioni, eredi di un noto collezionista di Civitanova Marche, dott. Silvio Centioni, hanno generosamente donato affinché andasse a costituire un museo vero e proprio, visitabile da tutti i cittadini.
Si tratta di antichi attrezzi da contadino, ma anche dei mestieri artigiani, quali il falegname, il fabbro o il calzolaio: i vari settori sono ben rappresentati da una nutrita serie di reperti, in grado di illustrare adeguatamente un mondo ormai scomparso e conoscibile solo attraverso queste testimonianze. Ciò che caratterizza questa collezione è l’enorme quantità degli oggetti e la loro qualità e rarità, tale da collocarla tra le prime dell’intera Regione Marche e non solo. È sufficiente pensare ai quasi ottanta gioghi per buoi, di ogni tipo e decorazione, costituenti una incomparabile panoramica delle varie tipologie marchigiane.
Differenziandosi dal modo di fare di molte istituzioni pubbliche, il Comune di Pievebovigliana, ha già avviato l’allestimento espositivo di questo materiale nel palazzo municipale, arricchendo, così, la già consistente serie di raccolte d’arte e di storia materiale che esso possiede: la pinacoteca con opere dal XIV al XVIII secolo; il museo archeologico; il museo del territorio, con sezioni dedicate alla tessitura domestica, alla produzione dei laterizi e alla storia della distilleria Varnelli; le collezioni Maria Ciccotti e Gino Marotta; il percorso espositivo dedicato al musicista Filippo Marchetti, del quale si può ammirare il bellissimo forte-piano dei primi anni dell’Ottocento. Nuovi spazi espositivi sono in fase di realizzazione, come quello dedicato alla vita e all’opera del cantante lirico Sordello, mentre è stato già costituito il Centro di documentazione orale sulle culture popolari e le tradizioni dell’area dei monti Sibillini. Entro l’anno sarà aperta al pubblico anche la nuova raccolta di testimonianze del mondo contadino ed artigianale delle Marche, il cui allestimento seguirà dei criteri museografici originali, intesi a valorizzare al massimo i diversi materiali, distribuiti in vari punti del palazzo comunale.
In questo modo, i visitatori saranno direttamente coinvolti in una sorta di viaggio verso la conoscenza del mondo dei loro nonni e bisnonni, tangibilmente dimostrato nella sua realtà e nella sua fisicità. Insieme all’amministrazione comunale, sono molto soddisfatti anche i donatori, che in questo modo potranno vedere la loro raccolta valorizzata al meglio; una raccolta messa insieme, nell’arco di un’intera vita, con grande passione e dedizione dal dott. Silvio Centioni che, pur essendo impegnato nell’industria, era profondamente attaccato ai valori della natura, dell’ambiente dei nostri padri ed alla storia della comunità marchigiana.
Con queste operazioni, il nuovo polo museale di Pievebovigliana, insieme ai due siti esterni della gualchiera-tintoria Cianni e della Fornace Lucarelli, entrambe del XVIII secolo, si avvia a diventare un’importante realtà culturale dell’Alto Maceratese e non solo. L’obiettivo che si vuole perseguire è di legare in maniera sempre più profonda l’arte con tutte le più diverse espressioni della cultura materiale, in modo da esaltare tutte le caratteristiche della civiltà appenninica. L’unicità di questi percorsi museali e dei siti architettonici, artistici, di archeologia classica e industriale presenti nel territorio di Pievebovigliana, rappresenta il dato di partenza per la definitiva costituzione di un ampio ed articolato ecomuseo, in grado di testimoniare e di far conoscere il nostro passato mediante delle inedite ed originali modalità di fruizione dei beni culturali nel loro insieme.