In questo volume vengono analizzati i dipinti murali a carattere cavalleresco che nel Quattrocento decorano i palazzi,
le ville e i castelli dei da Varano, signori di Camerino.
Artefice di questi interventi pittorici a soggetto cortese, che completano la contemporanea ristrutturazione degli edifici,
trasformati in sontuose residenze, è Giulio Cesare, l’esponente principale della dinastia nella seconda metà del XV secolo, al potere dal 1444 al 1502, qudno viene spodestato e fatto strangolare da Cesare Borgia.
L’autrice del libro, la restaurattrice Francesca Arcangeli, passa così in rassegna, cercando di stabilire rapporti e relazioni, tutti i cicli che adornano le residenze varanesche poste intorno a Camerino: dai castelli di Ajello, Lanciano, Esanatoglia e Beldiletto fino alla torre di Mergnano San Savino.
Nel volume, che si configura come un affascinante viaggio nella storia e nell’arte, dedicato alla tecnica della pittura a calce e su scialbo di calce, utilizzata nei dipinti murali voluti da Giulio Cesare, non si ricostruisce soltanto la storia di queste strutture architettoniche e della pittura a calce, ma si riflette anche sulle tecniche di restauro, sulle relative acquisizioni scientifiche e sugli esperimenti di recupero.
Il volume si apre con un saggio di Augusto Ciuffetti, nel quale si delinea il contesto economico e politico di fine Quattrocento che consente a Camerino e al suo territorio di raggiungere una dimensione culturale di vaste proporzioni, che non si esprime soltanto con i dipinti sacri della nota scuola camerinese, ma anche attraverso i coevi brani di pittura profana delle residenze gentilizie.