Nello scrigno delle tradizioni più care, gli abitanti di Frontillo, hanno da sempre conservata, come memoria collettiva, la certezza che la madre di Sisto V fosse una loro compaesana, indicandone, con malcelato orgoglio, la casa in una modesta costruzione, parzialmente manomessa, in località Fossato, oggi denominata Frontillo di sotto. Già nel 1585, quando Cesarea di Giacomo, pronipote del neoeletto Sisto V, promosse una solenne inchiesta alla presenza del notaio camerinese Porfirio Antici, tre abitanti di Frontillo: Berardino di Piervenanzio, Giantommaso di Piermatteo ed Emilia di Sante, insieme a Benedetto di Sebastiano e Gianmaria Amici, ambedue di Pievebovigliana, uniti allo stesso pievano, Matteo Giovannini, all’unanimità dichiararono di aver chiara notizia di Mariana, madre del pontefice. In precedenza lo stesso vescovo di Camerino, Berardo Bongiovanni aveva promosso un simile accertamento, raggiungendo analogo risultato. Tenace tradizione, quindi, che trova conferma in archivi e biblioteche romane e locali, alle quali, con sagacia e diligenza, ha attinto lo studioso Sandro Corradini: messe documentaria, che qui pubblica la prima volta, con il sottotilo “Note e documenti”, dando ad intendere che molto resta ancora da scavare. Nel pullulare di iniziative a livello nazionale per la celebrazione del IV Centenario sistino, l’Amministrazione Comunale di Pievebovigliana crede opportuno offrire questo doveroso omaggio al pontefice, ricordandone la madre, verso la quale nutrì sempre profonda venerazione, sebbene l’avesse perduta appena trentacinquenne. Sisto V, che non disdegnò mai l’umile origine dei genitori, con molta dolcezza raccontava “a chi prima non lo disse, la sua bassezza et infimità, cioè d’esser stato alla campagna, havere pasciuto i porci, al bosco tagliato le legne, alla foresta raccolta la cicoria, zappato l’horto, spazzato le chiese et sonato le campane, et cose simili”. E dichiarava più onorevole dare la nobiltà ai posteri, piuttosto che riceverla dagli antenati (nobilitatem posteris dare quam a maioribus accipere). La minuziosa ricerca archivistica, base del presente lavoro, le sollecitanti ipotesi sugli autori delle più antiche biografie, che intrecciano il pontefice al tessuto umano dei marchigiani, da lui “creati” cardinali, quali Evangelista Pallotta e Mariano Pierbenedetti, sono gli elementi stimolanti di questo contributo alla bibliografia sistina. Nel celebrare questa umile donna della nostra terra, vogliamo ricordare tutte quelle mamme, che nel nascondimento quotidiano, offrono la parte migliore di se stesse per una umanità sempre nuova e migliore sognando per i figli il più radioso avvenire. Il Sindaco di Pievebovigliana Prof. Pietro Rivelli